lunedì 6 giugno 2016

Progetto Prime Luci

Premessa
Il Cinema può essere uno strumento di comunicazione importante nel percorso educativo scolastico. La settima arte si presenta come il mezzo ideale per affrontare e comprendere in profondità molte problematiche complesse come ad esempio: l’acquisizione del concetti di regola e struttura come elementi cardini del vivere sociale o il rapporto con l’altro e le dinamiche che ne regolano la rappresentazione per immagini. Nella società della comunicazione globale occorre fornire stimoli culturali e concettuali in modo da riattivare interessi e motivazioni nei confronti della cultura cinematografica e non solo. La presa di coscienza della forza dell'immagine come atto di conoscenza e di rappresentazione del mondo, può diventare uno strumento fondamentale nel processo di riappropriazione del territorio in cui si vive. L'atto stesso di filmare offre la possibilità di elaborare un percorso alternativo a quello imposto dall'ambiente esterno. Inoltre il lavoro in equipe, specifico dell'industria del Cinema, stimola allo sviluppo delle proprie capacità relazionali e spinge a una rielaborazione del rapporto se/altro.
Descrizione
L’intervento progettuale proposto, attraverso opportune metodologie, intende promuovere una maggiore sensibilizzazione rispetto le tematiche inerenti l'educazione all'immagine e alla narrazione cinematografica, con percorsi che diventino oggetto di nuove strategie di pensiero da trasferire e applicare all'interno dell'Istituzione scolastica. A tal fine si è progettato un intervento volto a promuovere l’innovazione didattica in risposta a quello che possiamo definire il disagio scolastico delle nuove generazioni, chiaramente legato ad un più profondo e più vasto disagio sociale e giovanile. Sempre di più abbiamo potuto toccare con mano quanto abbandoni, insuccesso e basso profitto scolastico affondino le loro radici nella mancanza di motivazioni, nell’incapacità di vedere e di trovare nella Scuola un reale percorso di futuro. Un intervento in cui i giovani divengono protagonisti di un percorso civile e culturale è un’ottima strategia di intervento e/o prevenzione.
La metodologia didattica con la quale si svilupperà il corso ha lo scopo di allenare la mente dei partecipanti ad un ragionamento creativo ma ordinato. Sarà importante comprendere i concetti base che si definiranno nelle varie fasi del progetto, acquisendo capacità tecnica, critica e terminologica che permetta loro di poter sviluppare dei percorsi espressivi autonomi anche al di fuori della Scuola.
Le competenze fornite risulteranno frutto di un percorso di studio e di analisi dei processi di visione, ideazione e critica di opere audiovisive, oltre che della capacità di rielaborazione e concezione di testi filmici a partire da una traccia proposta. Attraverso lo studio dei ruoli principali della catena produttiva di un film, e degli strumenti necessari alla realizzazione cinematografica delle varie fasi dell'opera, i corsisti svilupperanno una propria e personale attitudine all'espressività attraverso l'immagine in movimento.
Obbiettivi
• Sviluppare le competenze coerenti per l’acquisizione di teorie e tecniche nell’ambito dell’analisi e della realizzazione di prodotti audiovisivi siano essi progettati in base a modelli predefiniti (Cinema, televisione, web), sia attraverso la personale riflessione sulle modalità di concezione di una storia significativa per il proprio status sociale.
• Sviluppare competenze avanzate nell’utilizzo delle varie possibilità espressive fornite dagli strumenti audiovisivi.
In maniera trasversale, il progetto mira ai seguenti obiettivi:
• Favorire la scoperta di sé e dell'altro nelle differenze culturali.
Elaborare una cultura che miri ad educare alla tolleranza, al rispetto e alla considerazione delle differenze come valori.
• Ascoltare la differenza e comunicare con la diversità; sviluppare le capacità di osservazione, ascolto e interpretazione della realtà.
• Acquisizione delle capacità di applicare la metodologia della ricerca-azione, redigere documenti utilizzando diversi linguaggi e modalità comunicative, acquisire e diffondere comportamenti compatibili con il rispetto e la conservazione dell'ambiente e dei beni culturali.
• Proporre la narrazione cinematografica come un tramite per la rielaborazione
della realtà in cui i corsisti vivono e crescono. Una particolare attenzione sarà
dedicata all'educazione alla legalità, utilizzando il Cinema come strumento di
comprensione delle regole di convivenza civile e di rispetto del prossimo.
Metodologia
Il laboratorio è pensato per essere seguito/utilizzato da tutti insegnati della varie materie della scuola. Il cinema offre la possibilità di riunire molte attività didattiche in un unico prodotto. Si è pensato quindi di collegare le varie materie insegnate al progetto stesso. Ad esempio la sceneggiatura potrebbe essere realizzata durante le ore di italiano (certo attraverso una precisa tempistica e progettazione) o per esempio lo storyboard, i costumi e le scenografie potrebbero essere realizzate durante le ore di educazione artistica e così via. Per avere una produzione di audiovisivi più ampia si è pensato di realizzare un cortometraggio per ogni sezione della scuola (comprendenti le classi 1 2 e 3) in modo da offrire stimoli al confronto e al dibattito.
Il laboratorio sarà diviso in tre fasi le quali saranno discusse e organizzate con l’ausilio di tutto il corpo insegnati. Tuttavia si è pensato di stabilire una durata ipotetica di 30 ore per ognuna delle tre fasi, per un totale di circa 90 ore.
FASE 1
• Introduzione, orientamento e presentazione del percorso e delle difficoltà legate alla produzione e alla realizzazione cinematografica.
• Studio storico del Cinema e dei suoi specifici linguaggi:
LINGUAGGIO E GRAMMATICA CINEMATOGRAFICA
- Il punto di vista
- La scena, la sequenza e il piano sequenza
- Il quadro: i campi e i piani
- La composizione del quadro
- La ripresa in soggettiva
- L’angolazione
- Campi, controcampi, la linea di campo e lo scavalcamento di campo
- Elementi di continuità visiva
- Punteggiatura visiva e raccordo delle scene
- Stacco e attacco
- La dissolvenza
IL MOVIMENTO E LA MACCHINA DA PRESA
- Movimenti di macchina
- IL movimento e la macchina da presa
- La macchina da presa nella ripresa panoramica
- La macchina da presa in carrellata
- La steady-cam
- La gru e il dolly
- Lo zoom
- Come si costruisce un racconto visivo
- Classificazione delle tipologie di filmato
Questa fase prevede una presentazione del laboratorio e l'accoglienza dei partecipanti con un momento formativo intensivo in cui si daranno le basi del linguaggio cinematografico nonché dei suoi generi e metodi di rappresentazione. Accertamento dei pre-requisiti e selezione dei vari gruppi di lavoro.
FASE 2
Scrittura della sceneggiatura e organizzazione delle fasi realizzative del prodotto audiovisivo.
LA PRE-PRODUZIONE
- La sceneggiatura
- La figura dell’aiuto regista
- Il casting (provini attori principali, attori secondari, piccoli ruoli e figuranti)
- La formazione della troupe (identificazione dei capi reparto: i principali collaboratori del regista)
- Il piano di lavorazione (lo spoglio e la pianificazione delle riprese)
- La ricerca delle locations (sopralluoghi negli ambienti in cui girare)
- Il lavoro del costumista (i costumi)
- Il regista e gli attori (lettura e analisi del copione - le prove)
- lo storyboard
Realizzazione dell'opera audiovisiva (riprese, montaggio, finalizzazione).
LE RIPRESE
- Il regista imposta la scena (il ruolo della segretaria di edizione)
- Si prova con gli attori e la macchina da presa
- Il direttore della fotografia illumina la scena
- Si gira
- La direzione degli attori
LA POST-PRODUZIONE
- Il montaggio
- La musica
- Il mixaggio
- Il laboratorio: la prima copia
Questa fase prevede la concezione e la realizzazione di un elaborato audiovisivo, attraverso l'acquisizione consapevole dell’importanza dell'uso del linguaggio cinematografico e della tecnologie ad esso connesse. Conoscenza delle procedure e dei fattori di produzione, promozione e sviluppo del proprio pensiero e del proprio lavoro di messa in scena. Progettazione e gestione di un testo filmico. Immagine digitale: principali caratteristiche e fruizioni di un attrezzatura digitale come Procedura di messa in scena e registrazione di un elaborato audiovisivo. Analisi del processo creativo e produttivo. Editing grafico e sonoro. Gestire i lavori di elaborazione dell’immagine e del suono.
Si insegnerà storia del Cinema, analisi filmica, la televisione, le pratiche artistiche contemporanee. Ci si prefigge come obiettivo la formazione culturale e estetica.
FASE 3
• Studio e critica del linguaggio utilizzato.
• Presa di coscienza del ruolo svolto all'interno della struttura produttiva.
• Proiezione e premiazione dei cortometraggi realizzati.
L’ultima prevede l'analisi dell'opera realizzata e la riflessione comune sui risultati conseguiti. Riconoscimento e spendibilità delle competenze acquisite. Riflessione sulle competenze specifiche e trasversali che occorre sviluppare in successivi processi formativi. I cortometraggi verranno proiettati e giudicati da una giuria formata in dagli alunni stessi, dagli insegnanti e dai un gruppo di genitori scelti.
LISTA MATERIALE RICHIESTO
La seguente lista è soggetta alla disponibilità economica e strutturale dell’istituto ricevente e può subire cambiamenti in accordo con il consiglio d’istituto e gli accordi con le strutture organizzative raggiunti.
• Creazione di una sala di proiezione (se non già esistente), munita di videoproiettore e schermo di proiezione, televisore e lettore DVD.
• Eventuale disponibilità di una o più videocamere miniDV o altro tipo di device (l’importante e che si possa collegare al computer). In mancanza di fondi sarebbe anche possibile utilizzare i telefonini o gli smartphone che tutti i ragazzi hanno a disposizione e che oggi offrono, a seconda dei modelli, una buona qualità video.
• Computer con almeno 1 TB HDD, porta fireware/USB3 e programma di montaggio video
PROFILO E CARATTERISTICHE DEL PROPOSITORE
Il sottoscritto Gaetano De Roberto è Laureato in DAMS indirizzo cinema presso l’università degli studi di Torino e seconda laurea specializzazione indirizzo multimediale. Per ulteriori informazioni fare riferimento al curriculum vitae allegato al progetto.

sabato 28 maggio 2016

Maresciallo abusa di 13 donne



Il maresciallo M. Gatto di Parabiago (Milano), che purtroppo non è quello delle commedie di Lino Banfi, era uno uomo tutto d'un pezzo (di cosa lo lascio immaginare) solerte e ligio al dovere, aveva preso talmente a cuore il suo lavoro da convincersi che fra i suoi doveri c'era anche quello di dover dare affetto forzato alle povere donne che avevano la sfortuna capitare nella sua caserma. Facendo gli occhietti dolci da gattino di Shrek, il maresciallo gatto, con scatto felino, rieducava le ragazze in stato fermo molestandole sessualmente. Una delle 13 sfortunate, una giovane polacca 19 enne aveva raccontato di essere stata rieducata subendo abusi per due giorni quando si trovava rinchiusa nella camera di sicurezza della stazione di Parabiago. Lo stato, riconoscendo le sue buone intenzioni, la sua buona fede e i suoi indiscutibili meriti, lo ha premiato con una bella condanna a 15 anni di carcere, lui ha provato a fare gli occhietti dolci, ma questa volta di fronte a lui c'era un giudice...

venerdì 13 maggio 2016

L'Obama inglese


Giornali e tv nostrani fanno di tutto per far credere all'ingenuo e ignorante popolo italiano che L'inghilterra sia un paese razzista come il nostro; lo scopo è quell odi dire "tutto il mondo è paese anche gli altri sono come noi...". L'hanno fatto esaltando L'Ukip di Farage (votato a stento da amici e parenti) definitivamente sconfitto alle ultime elezioni; e lo stanno facendo dando risalto a VOCI e mezze dichiarazioni (false) sul fatto che L'inghilterra non vuole fare la sua parte con gli immigrati e non vuole accoglierne. Chi è stato a Londra o a potuto visitare qualche città Inglese sa bene che L'inghilterra è il pese europeo con la maggior integrazione e contaminazione etnica d'Europa. A londra ci sono interi quartiere, Indiano, quello dei neri, quello italiano. ecc.
Il caso di Chuka Umunna è emblematico. Il figlio di un immigrato africano candidato a leader di Labour. Prima ricopriva il ruolo di ministro per le Attività produttive nel governo ombra laburista. In italia l'unico politico di colore che ha avuto l'onore di ricevere un ruolo come ministro (la kienge) è stata offesa, criticata, delegittimata praticamente da tutti, persino la stampa non lotta per difenderla ma si limitava a denunciare (almeno questo). Oggi l'hanno fatta fuori e se anche solo una voce proponesse di farla tornare sarebbe un bagno di insulti.
Gli italiani cercano in tutti i modi di giustificare odio, razzismo, egoismo e ipocrisia. Come se fosse solo una questione di opinioni.

domenica 19 luglio 2015

Pro Loco. Pro Bono? No, Pro Nobis

Le Pro Loco dovrebbero essere delle associazioni locali che si occupano dello sviluppo e della promozione del territorio, . In epoca medioevale (ma anche prima) erano gruppi a cui veniva delegata l'organizzazione delle feste collettive. Oggi nella maggior parte dei casi sono presenti nei comuni che non sono dotati di uffici turistici e dove sono presenti delle frazioni.

Il loro scopo dovrebbe,come detto, essere lo sviluppo delle attività turistiche, in particolare per quel che concerne i prodotti tipici dell'enogastronomia e dell'artigianato locale, le tradizioni popolari, la tutela e la salvaguardia dei patrimoni storico-artistici, architettonici, culturali e ambientali.

Di solito/norma le Pro Loco sono associazioni di volontariato e nella maggior parte dei casi ricevono contributi annuali (di solito quelle principali o più anziane) dai loro comuni di riferimento e possono prevedere anche quote associative. Ma, sempre di norma, essendo associazioni SENZA FINE DI LUCRO non dovrebbero percepire alcun guadagno, dividendo o altro forma di introito. Fino a qui tutto bello, sano, giusto, Ma come potrete immaginare non è oro tutto quel che luccica, anzi spesso è una fregatura.

Le Pro Loco col passare degli anni e con l'avvicendarsi di politici e amministratori legati a corruzione e malaffare sono diventate, nel migliore dei casi, piccoli business con cui arrotondare stipendi o pensione (dato che spesso i "capi" sono tutti anziani), nel peggiore delle vere e proprie sedi clientelari del malaffare locale.
Facendo un veloce giro nel oceano del web si possono trovare migliaia di casi più o meno gravi di mala gestione, truffa e appropriazioni indebite. I metodi per "fregare e imbrogliare" sono tanti e legati alla fantasia, cosa in cui noi italiani eccelliamo.
La tendenza di comini e amministrazioni, in particolare quando sono ignoranti e poco acculturati e quella di realizzare manifestazioni che si autoripagano e finanziano. Non si deve spendere o perdere nulla, al massimo guadagnarci. Della cultura dell'arte, del territorio o dei giovani a nessuno frega nulla e qui pochi che hanno tali interessi sono visti con fastidio, come idealisti. L'obbiettivo è sempre e solo uno i soldi.

- Si possono intascare contributi gonfiando le richieste di fondi: Si chiede 10 per organizzare un evento e ci si intasca 5.

- Si possono falsificare i registri al fine di raggiungere un finto pareggio di bilancio: L'evento è costato 10, sono entrati 15, ci intaschiamo e dividiamo 5 (questo è il più frequente).

- poi c'è la questione dei rimborsi. Perchè è vero che non ci devono essere guadagni ma se associato o terzi prestano dei servizi (materiale, cibi e bevande, competenze ecc.) questi vanno rimborsati, ma come potete immaginare è facile creare "appalti" super pilotati: Tizio ha bisogno di lavoro quindi gli affidiamo la gestione del servizio bar e ristorazione e spesso tizio è amico o addirittura parente di presidente o associati della Pro Loco. Questo, specie, nei paesi piccoli è molto frequente.

Voi vi sarete chiedendo, ma come può un cittadino riconoscere e accorgersi di queste cose e magari prendere coscienza di cose "losche" in modo da attivarsi e agire di conseguenza.
Semplice, ci sono dei segnali tipici che permettono di riconoscere attività poco limpide o "strane":

- Primo non fidatevi mai quando sentite la parola gratis e o volontariato...nel 90% dei casi è una balla.

- osservate la manifestazione nel suo complesso e se notate cose fuori posto o non inerenti, nel migliore dei casi è incompetenza degli organizzatori, ma spesso si tratta di modi per "guadagnare":
esempio se in una manifestazione legata ai fiori o la cinema vi trovate di fronte a bancarelle di peruviani, cinesi e a cantine dismesse, salami e formaggi questo avviene perchè ci guadagnano o speculano con l'assegnazione di piazzole o altro.

- Se vi accorgete che sono la solita "cricca" famigliola:
Esempio se a servire da bere e da mangiare ci trovate sempre gli stessi o quello che gestisce il bar in piazza e non i classici "giovani volontari".
- Se vi accorgete che la manifestazione si autofinanzia in toto, quindi se non vi sono elementi che lasciano pensare a un investimento sul territorio, quasi sempre vi trovate di fronte a un modo per fare business e non salvaguardia del territorio o promozione di cultura.

La cosa paradossale è i cittadini non si accorgono, non vogliono vedere o cercano di trovare un modo per "infilarsi" anche loro. I componenti di questi piccoli clan, non si sentono sporchi ma furbi, loro si autoconvincono di essere "quelli che fanno" e che fanno anche bene, meglio degli altri. Certo questo. Per fortuna non succede ovunque, ci sono anche realtà sane e oneste. Ma questo modo di essere, agire e pensare lo si può ritrovare in ogni settore pubblico italiano: Nello sport, nella sanità, nell'istruzione. L'italia è un paese fondamentalmente, ipocrita, egoista, sporco e disonesto che però si autoconvince che i delinquenti, i disonesti e i colpevoli siano sempre gli altri.

giovedì 9 luglio 2015

A me me pare 'na strunzata


Una cosa è certa, quelli di Hacking Team hanno fregato tutti. Si sa che l'informatica per noi italiani è ancora assimilabile alla magia. Ma la logica dovrebbe essere una pratica oramai acquisita e consolidata... Stampa e media stanno andando letteralmente fuori testa per questa mega, anzi giga-stronzata legata a questo fantomatica azienda Italiana (e ho detto tutto...). Allora facciamo un esempio: voi siete ignoranti e guidate uno stato. volete comprare un software per spiare l'italia e o la francia. Ora, cosa fate comprate un software che possono comprare tutti (vostri avversari compresi) e che non si sa bene chi lo produce e se si appropria di dati segreti o assumete voi un paio di smanettoni (programmatori) e vi create un software che usate solo voi? Nessuno pensa che sotto ci sia una facile, quanto furbetta manovra pubblicitaria? Non vi sembra tutto un po' assurdo? Dittature sanguinarie come il Sudan che hanno a disposizione le più grandi organizzazioni criminali si rivolgono a un'azienda di Milano per comprare un software di spionaggio? Quelli rapirebbero un gruppo di informatici li costringerebbero a creare un virus e poi li farebbero fuori... Immaginatevi la CIA che va a Milano a comprarsi il software per spiare la Merkel ah ah ah scusate ma mi viene da ridere perhè neanche in un film dei Vanzina si arriverebbe a tanto...


http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/07/09/hacking-team-allarme-della-societa-attaccata-ora-siamo-fuori-controllo/1858280/

LA PAGLIUZZA LA TRAVE E LE OLIMPIADI DELLO STERMINIO

Come ogni estate in Israele si sta preparando l'ormai fisso appuntamento delle olimpiadi della distruzione e dello sterminio.
La notizia di oggi è che 2 israeliani sarebbero detenuti a Gaza. Naturalmente stampa e media si sono subito affrettati a riportare la notizia e a dargli il giusto e dovuto risalto. Sta ricominciando tutto. Ricordate com'è avvenuta l'ultima "guerra"?(le virgolette sono d'obbligo poichè è guerra quando due fazioni si fronteggiano ma quando una stermina l'altra non è una guerra ma un massacro uno sterminio di massa) L'uccisione molto sospetta e piana di "stranezze" dei due studenti ebrei?

Si ricorda a eventuali smemorati che l'ultima guerra ha causato la morte di 2551 morti di cui 551 bambini (secondo l'ONU, ma secondo fonti palestinesi 577) e 11 mila feriti, Senza contare i danni che, come scrive oggi l'Unità,con il blocco imposto da Israele, richiedono 1 secolo per essere riparati.

COME SI PUO' DEFINIRE QUESTO SE NON STERMINIO?

Ora,come detto, si sta ricominciando, si alzano i toni, si provoca, si accendono micce; si fa di tutto per giustificare l'ennesimo massacro che anche questa volta non vedrà nessun riconoscimento "ufficiale", nessuna marcia, manifestazioni e vertici; nemmeno un G1, tutte le commissioni, i tribunali ecc. sono impotenti, non possono agire contro l'immenso potere politico, economico e militare di Israele, nessuno può. E non si può nemmeno denunciare o opinare perchè diventa automaticamente antisemitismo.
Un dossier dell'ONU (si dell'ONU) denuncia cose che definire disumane non basta: Israele ha torturato, segregato e stuprato 7000 bambini (tra i 12 e i 17 anni, ma qualcuno anche di 9 anni) in 10 anni.
Di seguito si può leggere il documento ufficiale.

http://www2.ohchr.org/english/bodies/crc/docs/co/CRC-C-ISR-CO-2-4.pdf

I piccoli vengono arrestati durante incursioni notturne nei territori palestinesi. Bendati, ammanettati e rapiti. Quando non sono utilizzati come scudi umani negli scontri a fuoco, vengono trasferiti in centri di detenzione senza che i genitori possano sapere nulla sulla loro sorte. Nelle prigioni vengono stuprati e picchiati, sottoposti a violenze psicologiche senza fine, privati di cibo e acqua con l’unico intento di far loro confessare qualche crimine, seppur mai realmente compiuto. Così che, i piccoli, cedono, e ammettono qualsiasi reato, finendo, per tanto, condannati.
Da quanto emerge dal dossier, la maggior parte dei prigionieri bimbi viene fermata con l’accusa di aver lanciato pietre alle vetture dei soldati israeliani o ai coloni, un reato, questo, punibile con 20 di carcere.
Lo sterminio è diventato sport nazionale, diritto costituzionale, principio morale su cui si basa un'intera cultura. Non si tratta di esagerazioni o interpretazioni queste informazioni non giungono da un blogger o da fonti inattendibili ma dal Consiglio per i Diritti Umani dell’Onu. Uno studio israeliano di 5 anni fa, pubblicato sul quotidiano Haaretz,
vedere qui

http://www.haaretz.com/news/421-children-report-having-been-victims-of-incest-in-2007-1.242862

rendeva noto che in Israele una donna su sette e un uomo su undici sono stati vittime di incesti familiari. Fa riflettere no? Per non parlare dei numerosi casi di pedofilia registrati all’interno delle scuole talmudiche.

http://www.haaretz.com/opinion/.premium-1.547319

Attualmente in Israele sono detenuti 236 minori, 44
dei quali hanno meno di 16 anni.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/02/medio-oriente-lonu-accusa-israele-minori-palestinesi-detenuti-torturati/641370/
La stampa e i media che dovrebbero fare da contrappeso, denunciare e informare, possibilmente con imparzialità, è oramai inglobata, prigioniera di un mondo in preda a delirio, disinformazione, danaro, potere, egoismo, cinismo e violenza. Accendono i riflettori e sulle pagliuzze e ignorano le travi.
A uno stato creato illegalmente e che continua a espandersi illegalmente si concede e giustifica ogni sorta di mostruosità. Si pensa che le torture che il mondo ha visto perpetrarsi a Guantanamo e Abu Ghraib siano il picco massimo raggiungibile da una società moderna, ma l'uomo è in grado di stupire e andare sempre oltre e superare se stesso in qualunque campo. Quelle torture condannate da tutto il mondo erano rivolte ad adulti e presunti (molto presunti) terroristi. Ma quelle di Israele sono ai danni di bambini colpevoli di cosa? di innocenza? Essere palestinesi? La colpa di quei bambini è semplicemente essere nati. Il solo fatto di esistere per Israele costituisce una colpa, una forma eversione contro il divino stato d'Israele, contro la terra promessa di riconquistata da Mosè, il popolo eletto di Dio. Beh, lasciatemelo dire, non esiste nessun DIO concepibile che possa mai consentire e giustificare tali crimini e disumanità e per dire questo non ho bisogno di ricerche, fonti, o libri ma solo di due cose: un cuore e un cervello.